FARINI – Comune ricco di tradizioni

Prefazione a cura di Claudio Gallini

Il comune di Farini conserva una storia molto recente che vide la luce sul finire dell’Ottocento ma se allarghiamo la visuale a tutti quei villaggi che dipingono la suggestiva e vasta area montana, le cose cambiano notevolmente grazie alla lontana storia di ognuno di questi distretti.

Farini nacque difatti nel 1867 dall’unione di antichissime comunità quali: Mareto, Pradovera, Cogno San Savino, Cogno San Bassano poste alla sinistra del torrente Nure e poi: Groppallo, Boccolo della Noce e Montereggio poste alla destra orografica del medesimo corso d’acqua; il municipio trova sede proprio al centro di quest’area amministrativa.

Le tracce più lontane di questa porzione di val Nure ci giungono già dalla protostoria grazie ai numerosi ritrovamenti, ma le fonti più ricche sono certamente quelle del periodo romano, longobardo e soprattutto del Medioevo. Il territorio di Farini era difatti pienamente coinvolto nell’organizzazione della Comunità, o meglio Università, di Valnure (secoli XV – XIX), con la nobile e qui incontrastata famiglia Nicelli che ebbe un ruolo di primordine in tutte le vicende, talvolta cruente, che contraddistinsero questo territorio tuttora incontaminato.

Sono da segnalare la casa – torre a Nicelli di Mareto (sec. XIII), la Torre dei Bravi (o dei Ghezzi) a Cogno San Bassano (sec. XVII), la Torre di Sant’Antonino a Selva di Groppallo (sec. IV) posta sull’antica Via degli Abati e infine la casa – torre a Tornara di Groppallo (sec. XVI).

Tra gli edifici religiosi di questo comune si vogliono indicare la chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Farini (sec. XX), la chiesa di San Martino a Mareto (sec. XIX), la chiesa di Santa Maria Assunta a Pradovera (sec. XVIII), la chiesa di San Savino con la caratteristica torre campanaria del sec. XII, la chiesa di San Bassano ricostruita nel 1950, la chiesa di Santa Maria Assunta a Groppallo ricostruita agli inizi del sec. XX con i suoi dodici antichi oratori, la chiesa di San Leonardo a Boccolo della Noce (sec. XVIII), mentre a Montereggio ritroviamo in località Castello, una chiesa millenaria dedicata ai Santi Gervasio e Protasio (sec. XI) e in paese trova invece collocazione la parrocchiale di Sant’Andrea (sec. XVIII).

Ognuna di queste frazioni merita una visita non solo per il paesaggio mozzafiato, ma soprattutto per la calorosa accoglienza, per i numerosi percorsi turistici e per le tante attività che vivacizzano i vari mesi dell’anno.

C’era una volta…….

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