Il Sacro Monte
Loc. Mistadello (Locanda Cacciatori)
La Traccia
Il viandante solitario ha sempre al suo fianco qualche fedele compagno che non abbandona mai la sua vista. Non si tratta di accompagnatori in carne ed ossa ma stiamo parlando di fedeli presenze che restano sempre accanto al pellegrino, ne accolgono la fatica, i lunghi silenzi e il rumore ritmato dei suoi passi. Talvolta si stagliano dinnanzi al volto del viaggiatore e, in quei casi, sono la meta ultima del suo cammino; altre volte gli fanno da bordone rimanendo di lato, più discosti, meno visibili ma non per questo meno presenti. Stiamo parlando dei monti. Nel cammino segnato da questo tragitto, avrai, dunque, un compagno d’eccezione: il Monte Santo. Lo percepirai in lontananza ricoperto di boschi di castagni, noccioli, faggi, arbusti di biancospino e rosa canina, esso è la cima più alta della zona raggiungendo i 676 metri d’altezza. Un’altitudine certamente modesta ma che nel contesto circostante segnato da rilievi addolciti lo fa essere il monte che più di tutti gli altri si protende verso il cielo. Sarà forse per questo contatto privilegiato con il mondo celeste che si è guadagnato il suo nome. Sin dai tempi delle antiche civiltà pagane, infatti, i monti più alti erano in stretto rapporto con il divino e ancora oggi si fanno portatori di tale valore. Tuttavia, sulla sua cima, le vicende storiche non hanno portato alla costruzione di un monastero bensì di un antico castello fondato intorno al X secolo probabilmente su fortificazioni romane.
Affidati dunque al Monte Santo come ad un sapiente amico. Che tu sia un viandante solitario o in compagnia di certo farà sentire la sua gentile presenza e non ti abbandonerà nell’avventura.
Contributo di Walking in Fabula di Umberto Petranca